Grande fermento intorno alla “Casetta blu”. Ecco cosa sta succedendo

Articolo di Gabriella Lax, pubblicato su Il Reggino

È pronta ad essere “impacchettata” e sistemata per poi tornare protagonista dei sogni e delle fantasie di tanti che, in questi mesi, hanno dato dimostrazioni di attenzione, di affetto o manifestato semplice curiosità per la “Casetta blu”, luogo del cuore, che si può ammirare percorrendo la statale 106 tra Pellaro e Bocale. La casa, qualche mese fa, era stata la protagonista di un cortometraggio mistery firmato dall’esperto regista di fiction Luigi Parisi.

L’arrivederci alla Casetta blu

Niente paura però, non pensate a stravolgimenti. Come racconta la proprietaria, Maria Antonietta Zuccalà, i lavori di ristrutturazione (assolutamente necessari) consisteranno fondamentalmente in un restauro conservativo che manterrà le caratteristiche della casa all’interno e all’ esterno. L’intenzione è quella di permettere alle persone che hanno voglia di vedere la casa prima del restauro di fare una gita, per un saluto alla Casetta. Vi anticipiamo che potrebbe esserci la possibilità per tutti di prendere parte alla rimessa in vita della casa.

Le coltivazioni

Molto interessante è quello che, negli ultimi mesi, sta prendendo forma intorno alla Casetta, grazie anche alla collaborazione con una cooperativa agricola che da anni si occupa di permacultura, un metodo per progettare e gestire il terreno in modo da valorizzare la biodiversità e rispettare l’ecosistema.
Nel nostro tour cominciamo dalla parte produttiva, dai terreni dell’azienda agricola: una parte è delimitata da pali fatti «con legno di castagno della zona del reggino, scorticato a mano, e che fanno da recinto a delle aiuole coltivate.  Gli obiettivi sono più d’uno: frenano l’erosione del terreno e ne aumentano anche la superficie coltivabile per fare spazio alle coltivazioni di piante, in particolar modo erbe aromatiche e officinali».
Più in alto invece troveranno posto le coltivazioni da frutto che verranno utilizzate per una collaborazione con piccole realtà economiche della zona, come gelatai, pasticceri, per fare rete con le aziende locali.

Il parco delle biodiversità

Una zona, delimitata sempre dai legni di castagno, tra due eucalipti è lo spazio che sarà riservato ai bambini che, oltre ad una zona ludica conterrà una bella novità, ispirata ai parchi del Nord. «Abbiamo pensato a una sorta di parco della biodiversità, con coltivazioni diversificate, in questo caso ci saranno alberi, piante e vegetazione tipica della zona. Così il parco diventa didattico: si conosce l’albero, poi si vede come viene trasformato il frutto. Per questo è bene che ci sia varietà. Pensiamo ad una resa differente non rivolta alla prestazione ma alla conoscenza».

Comunità di sostegno all’agricoltura e orti didattici

«Più in là la parte degli orti rappresenta il momento più comunitario: da un lato la sistemazione degli orti didattici, dove poter organizzare corsi di avvicinamento alla coltivazione naturale della terra, per adulti e bambini; dall’altro la proposta di orti condivisi e la costituzione nei prossimi mesi di una csa (ovvero una Comunità di supporto all’agricoltura). In parole semplici il nostro progetto punta ad sistema di produzione locale di cibo che si basi su principi di solidarietà e tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente e del suolo. L’idea nel tempo è quella di creare una rete di economia solidale che rappresenta un momento collettivo e di condivisione.
E infine c’è la parte culturale: attraverso la costituzione dell’associazione di promozione sociale “la Casetta Blu” vogliamo proporre dalla prossima estate eventi e spettacoli, grazie anche al “Teatro di paglia” che stiamo costruendo, dove gli spettatori potranno assistere su sedute in vera paglia, a spettacoli musicali o di vario genere.

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